Comunità Speranza, Associazione di Volontariato Carcerario, desidera con questo comunicato richiamare l’attenzione delle istituzioni e della società civile su una questione che non può più essere rimandata: la condizione delle carceri italiane e la necessità inderogabile di investire in strutture e personale per garantire ad ogni detenuto una permanenza rispettosa della dignità umana. La dignità umana non è un concetto astratto, ma un principio giuridico e morale sancito dalla nostra Costituzione e dalle convenzioni internazionali.
Ogni persona, indipendentemente dal reato commesso, ha diritto a vivere in condizioni che rispettino la sua integrità fisica e psicologica. Il carcere non deve essere un luogo di annientamento, ma uno spazio di rieducazione, di riflessione e di possibilità di riscatto. Eppure, la realtà che quotidianamente constatiamo come volontari è ben diversa: sovraffollamento, carenza di personale, strutture fatiscenti, mancanza di attività formative e lavorative. Tutto ciò trasforma la pena in sofferenza inutile, in degrado, in ulteriore marginalizzazione. Non è questa la giustizia che vogliamo. È indispensabile porre in essere investimenti concreti e mirati. Le strutture devono essere rinnovate, molte carceri italiane sono edifici vecchi, inadatti, privi di spazi adeguati per attività educative, culturali e lavorative.
Il nome della nostra associazione non è casuale: Comunità Speranza. Crediamo che la speranza sia il motore del cambiamento. Ogni detenuto ha diritto a sperare in un futuro diverso. Ogni volontario ha il dovere di alimentare questa speranza. Ogni istituzione ha la responsabilità di renderla concreta. Non possiamo più accettare che la speranza venga soffocata da muri scrostati, da celle sovraffollate, da indifferenza. La speranza deve diventare politica, investimento, progetto. La Comunità Speranza lancia un appello forte e chiaro: investire nel carcere è investire nella società, nella sicurezza, nella giustizia, nella speranza. Non si tratta di buonismo, ma di realismo. Non si tratta di carità, ma di giustizia. Non si tratta di spese inutili, ma di investimenti necessari. Ogni euro speso per rendere il carcere più umano è un euro speso per rendere la società più giusta. Ogni euro speso per dare dignità a un detenuto è un euro speso per dare dignità a tutti noi.
Comunità Speranza ribadisce che il carcere deve essere un luogo di umanità, non di abbandono. È tempo di agire, con coraggio e con responsabilità. È tempo di investire nella dignità di chi vive dietro le sbarre, perché la dignità di uno è la dignità di tutti.
Sabato 13 dicembre, alle ore 10:00, davanti all’ingresso della Casa Circondariale di Borgo San Nicola a Lecce (via Paolo Perrone), i volontari e volontarie di Comunità Speranza, insieme ad alcune associazioni attive all’interno dell’istituto penitenziario si ritroveranno per un presidio silenzioso per dire basta ai suicidi, all’indifferenza e a un carcere che produce morte invece di responsabilità.
